Per gli interventi 1.F, sostituzione di sistemi per l'illuminazione d'interni e delle pertinenze esterne degli edifici esistenti con sistemi efficienti di illuminazione, l'Allegato 1 del DM 16 febbraio 2016 prevede che “la potenza installata delle lampade non debba superare il 50% della potenza sostituita per la stessa zona da illuminare, nel rispetto dei criteri illuminotecnici previsti dalla normativa vigente.”
Nel caso di edifici pubblici con impianti di illuminazione pre-esistente non a norma, può risultare non rispettata la condizione per la quale la potenza dopo l'intervento sia la metà della potenza prima dell'intervento; non perché le lampade nuove installate siano inefficienti ma perché la condizione impiantistica pre-intervento produceva un sotto illuminamento, cioè non era in grado di soddisfare i requisiti di illuminamento minimi da norma.
Il Portaltermico prevede l'inserimento di campi all'interno della “scheda anagrafica impianti - edificio esistente nella “scheda intervento”.
Nel dettaglio:
-“La potenza totale minima da norma ” (unità di misura kW), la quale indica la potenza che sarebbe stata necessaria nel locale oggetto di intervento se si fosse dovuto rispettare il livello di illuminamento minimo da norma utilizzando le vecchie lampade.
Rispetto a questo valore sarà verificato il requisito di ammissibilità del dimezzamento della potenza fra ante e post intervento. Al proposito si rappresenta che sarà necessario corredare la richiesta di incentivo anche di una simulazione illuminotecnica dei locali oggetto di intervento, con lampade pre intervento ma con le condizioni illuminotecniche minime da normativa vigente.
La potenza installata delle lampade non deve superare il 50% della potenza sostituita per la stessa zona da illuminare, nel rispetto dei criteri illuminotecnici previsti dalla normativa vigente. Nei casi in cui non risulti rispettato tale vincolo a causa del mancato rispetto dei criteri illuminotecnici della configurazione ante-operam, l'istanza dovrà essere corredata di una analisi per la preliminare messa a norma nello stato ante operam e il vincolo del 50% sarà valutato sulla base della potenza dell'impianto ottenuta in tale analisi. Tuttavia, in ogni circostanza, l'incentivo sarà riconosciuto alla sola quota di potenza dell'impianto pari al 50% della potenza ante operam effettiva.
-“la Superficie utile soggetta ad intervento” (unità di misura mq), rappresenta la superficie (proiezione in piano) che è effettivamente interessata dall'intervento illuminotecnico all'interno dell'immobile o nelle sue pertinenze, quindi la proiezione in piano delle superfici che vengono illuminate con l'intervento proposto. Tale valore, che non potrà superare il valore della superficie dell'immobile, sarà utilizzato nell'algoritmo di calcolo dell'incentivo il quale è funzione dei metri quadri di superficie soggetta ad intervento.
Nel caso l'intervento riguardi la sostituzione di sistemi di illuminazione interni all'edificio, la Sint deve essere intesa come “superficie utile calpestabile della porzione di edificio soggetta ad intervento”; nel caso l'intervento riguardi la sostituzione di sistemi di illuminazione al servizio delle pertinenze esterne dell'edificio, la Sint deve essere intesa come superficie utile calpestabile dell'edificio a cui le pertinenze afferiscono. In questa circostanza dovrà essere fornita una prova oggettiva volta a dimostrare che l'ambiente esterno interessato sia, fattualmente, una pertinenza dell'edificio.
Nota bene: nel caso di intervento in edificio pubblico con locali similari (esempio scuola con aule di dimensioni pressoché identiche), è sufficiente inviare le viste d'insieme dei locali interni rappresentativi di ogni singola zona (identificata in base all'attività svolta).
Nel caso di intervento su pertinenze esterne dovrà essere fornita documentazione volta a dimostrare che l'ambiente esterno interessato sia, fattualmente, una pertinenza dell'edificio.